Scarpe inzuppate
Ride verde chi ride ultimo – A quanti cambiamenti imposti dalla crisi climatica reagiamo con inerzia?
Perché la gallina ha attraversato la strada? Perché ha dimenticato i braccioli nel pollaio!
Non è facile vivere a Carolina Beach. Un po’ perché ogni volta che lo dici, ti fanno: “Carolina beach? Ma che razza di nome è?” E tu sei costretto a specificare la pronuncia: “No no, non Carolina, Carol-ai-na, siamo in America quindi è in inglese.”
“Ah, of course!” rispondono.
Un po’ perché quando vivi a Carolina Beach, esci per andare al lavoro che c’è la marea sul vialetto di casa che ti inzuppa le scarpe, torni che la marea è ancora lì e adesso vuole pure i pantaloni. Non che sia sempre stato così, in questo tratto dell’East Coast. Un tempo la marea non era così invasiva, stava al suo posto e raramente rispondeva, ma sempre soltanto se a scuola aveva litigato con le amiche. Ultimamente però qui il livello del mare si è alzato di 17cm e tanto è bastato per renderla una super marea, una marea on steroids come un qualsiasi giocatore di football del college, e quando arriva ingoia i condotti di scarico, ostruisce i tombini, annega l’asfalto trasformando la via principale della città in una delle poche strade natabili al mondo. I bambini di Carolina Beach stanno imparando che prima di attraversare si guarda a destra, sinistra e anche in basso, non sia mai che calpesti un pesce prete.
Perché ho detto che qui, cioè lì, il mare si è alzato di 17cm? Non dovrebbe essere 17cm ovunque? Se verso dell’acqua in una vasca, si riempie tutta allo stesso modo, perciò se gli oceani del pianeta si riempiono dell’acqua dei ghiacciai che fondono (e poi l’acqua si espande in volume a causa delle temperature più alte) dovrebbe accadere la stessa cosa. Giusto? In realtà no. E non lo dico perché a casa ho la doccia.
Nel mondo, il livello del mare è aumentato mediamente di 10,38cm dal 1993, ma non è lo stesso aumento in qualsiasi punto del mondo. Il motivo è semplice quanto sorprendente: l’oceano non è piatto.
Mica è la Terra!
Ohohoh scusate, umorismo complottista. L’oceano non è piatto, e non perché ci sono le onde, i surfisti e qualche orca che vuole giocare ogni tanto. È proprio che la superficie del mare ha una topografia molto variabile, con punti in cui è alta, punti in cui è bassa. Le cause fisiche sono sostanzialmente due: le dinamiche oceaniche, cioè le correnti, la temperatura e la densità dell’acqua, i venti, anche ventuno toh, che spostano masse d’acqua accumulandone qui e là, senza però rimetterle mai a posto; e la gravità. L’attrazione gravitazionale, quella delle due masse che si attraggono in modo inversamente proporzionale al quadrato della distanza, a meno che una delle due non indossi quella gonna vertiginosa che mette sempre quando va a ballare (“E allora vedi poi se a ogni azione non corrisponde una reazione uguale e contraria!” direbbe quel sessista bastardo di Newton), l’attrazione gravitazionale dicevo non è omogenea sulla Terra. Sul pianeta, infatti, la massa non è distribuita in modo bilanciato - pensate alle montagne, i continenti, i ghiacciai - e quindi la gravità è tipo a bozzi, per usare un termine scientifico, attrae l’oceano in alcuni punti più che in altri. I ghiacciai soprattutto, che però ora che stanno fondendo perdono massa, mollano la presa e l’acqua sfugge via. #Bodypositivity.
Non ci staremmo nemmeno ponendo il problema se non fosse per il riscaldamento globale, che ammettiamolo, inizia ad essere peggio del prezzemolo. Come l’altra sera che è venuto a guardare la partita dell’Italia con noi, si è scolato tre birre e non ha nemmeno portato un sacchettino di patatine. La crisi climatica invade le nostre vite come la marea e lo fa sempre in modi originali. Prendi la zanzara tigre asiatica, che è tornata per passare l’estate in città dato che al lavoro non le danno lo smart working. Questa specie tipica delle regioni tropicali ha invaso diversi Paesi dell’Europa del Sud in quest’ultimo ventennio – e nel nostro clima politico non sento più di dovermi nascondere dal dirlo. Qui si trova bene, anzi sempre meglio e infatti sta iniziando a diffondersi a destra e a manca, portandoci sempre più malattie tropicali e subtropicali, come la dengue, la Zika, la West Nile, la chikungunya, ma una pizza per una sera no? Sempre con sto cibo etnico... Sono 130 i casi di dengue non importati, cioè presi proprio qui da noi, nel 2023; quasi il doppio di quelli del 2022, che in un solo anno ne aveva visti quanti dal 2010 al 2021 messi insieme. Un aumento spaventoso, merito in gran parte del nuovo PC che gira una favola.
Ci mancava la dengue, ci troviamo a pensare noi in questo incipit di una nuova calda estate. Che dopo tutta la pioggia di maggio mi ha strappato giusto l’altro ieri il primo figachecaldo! stagionale. Inzuppato di sudore dopo settimane e settimane di scarpe inzuppate. Non perché viva a Carolina Beach, ma per pura e semplice inerzia delle abitudini. Tipo che era maggio e quindi estate e quindi scarpe estive e so che piove ma che ci posso fare, è maggio! L’inerzia, eccola qui sta maledetta, l’inerzia ci fa sbattere il muso contro i cambiamenti più fastidiosi da fare che il cambiamento climatico ci impone di fare. Quanto in fretta il caldo ci farà scordare dell’anomalia di maggio, dei pioveancora!? scambiati, dei mailsole?? ripetuti. Quanto in fretta sentiremo la nostalgia di quella pioggia, dell’acqua che cade a donarci un po’ di sollievo dall’afa. Quanto in fretta, mi chiedo. Non lo so. So solo che sarà più velocemente di quanto chi vive sulla East Coast cambierà casa. O di quanto adatteremo le scarpe ai meteo ballerini. O di quanto prenderemo sul serio le zanzare. Che si sa come va, no? Accendi la luce per beccare quella zanzara che non ti fa dormire da almeno tre notti, ma è già troppo tardi e lei si è nascosta. Magari sott’acqua.
Questo era Ride verde chi ride ultimo!
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Alla prossima settimana!
Mattia