Visti dallo spazio
Ride verde chi ride ultimo, la rassegna di riflessioni, notizie e pensieri comici sulla crisi climatica e ambientale - conviene cambiare colore?
Un asteroide evitato, altri presi in pieno.
Mentre l’umanità mette in pratica sistemi di difesa spaziale senza dover sacrificare un Bruce Willis o supplicare un Ben Affleck di rimanere sobrio almeno mentre guida un’astronave, in Italia facciamo i conti con l’equità di genere e per la prima volta abbiamo tre donne al comando di contesti fortemente maschili: Samantha Cristoforetti, Maria Sole Ferrieri Caputi e Giorgia Meloni. La prima guiderà la Stazione Spaziale Internazionale. La seconda arbitrerà partite di calcio della Serie A. La terza governerà in un mondo di gente divisa in squadre, piena di soldi e senza una solida coscienza ambientale. Ossia come la seconda, ma senza pallone.
All’indomani delle famose prime elezioni climatiche italiane, i risultati fanno sentire i nostri piani per un clima migliore un vero colabrodo. Quasi come i gasdotti Nord Stream 1 e 2. Qualcuno ci sta sabotando le speranze di vivere a lungo su questo pianeta, e ci costerà carissimo: immaginate solo quanto chiede un idraulico per un’uscita nel Mar Baltico.
No seriamente, Paesi del Baltico: proprio adesso dovevate farvi la jacuzzi? Ma io dico, con tutta la fatica che facciamo noi per mettere un tetto al gas, voi vi procurate un enorme soffitto di metano che nemmeno alla trattoria Dal Fajolaro, legumi e fiato alle trombe dal 1971. Qualche tempo fa raccontavo che la maniera più efficace per rallentare nell’immediato il riscaldamento globale fosse proprio evitare fughe di metano, che come gas climalterante è molto più potente della CO2 ma che per fortuna resta in giro in atmosfera per molto meno tempo. Questo fa sì che riducendo le emissioni di metano, abbiamo un bell’effetto calmante sull’aumento delle temperature già nel breve periodo. Una principale fonte di metano in atmosfera sono proprio le infrastrutture di estrazione e trasporto del gas naturale. Se non è facilissimo controllarle in tempi di pace, figuratevi quando sono oggetto di guerra.
Per altro, tanto metano arriva anche dalle discariche e da rutti e flatulenze delle mucche, a loro volta grandi frequentatrici del Fajolaro.
È un periodo tosto per tutti. Tranne forse per quello streamer russo che su Twitch tiene costantemente i fornelli accesi. Una trollata che ha fatto infuriare l’Occidente, anche se noi italiani stiamo tranquilli finché non si mette a cucinarci sopra la pasta. Dio solo sa come la condirebbe.
Mentre qui litighiamo con la pioggia, che in questi giorni sembra aver deciso di iniziare a cadere ogni volta che mi trovo a venti minuti di bici dalla mia destinazione, il Golfo del Messico e la costa atlantica subiscono due uragani uno in fila all’altra- Prima Fiona e poi Ian. Il detto va:
“Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”
ma gli uragani sono evidentemente più femministi di noi.
Fiona è l’uragano che dopo aver devastato Porto Rico ha raggiunto il Canada, mixando elementi rubati durante la sua corsa in una sorta di temakinho panamericano, sciroppo d’acero sul mofongo. Poi è arrivato Ian, che ha colpito Cuba e la Florida: due milioni e mezzo di persone senza energia. E ora punta a passare per la Georgia e le due Carolina e non accenna a fermarsi. La colpa in realtà sarebbe del tour operator, che in una sola una settimana gli ha messo sia la visita a Disney World che alla Casa Bianca.
La climatologa Brenda Ekwurzel ha descritto questo tipo di uragani come “un elefante rosa a pois.” Immagine che rende poco qui da noi, perché dopo la storia di Peppa Pig vige un certo imbarazzo per i personaggi immaginari a dichiarare apertamente le proprie preferenze sessuali. La dottoressa Ekwurzel intendeva che eventi così devastanti – dalle tempeste, alle ondate di calore – stanno accadendo in momenti, luoghi e modalità così inaspettate che nessuno prima se li immaginava possibili. Forse solo Altan. Resta che è proprio contro questi elefanti inaspettati ed eccentrici che dobbiamo imparare a difenderci.
Una storia interessante c’è. Nella distruzione terribile scatenata da Fiona a Porto Rico, le linee elettriche sono ovviamente saltate e oltre un milione di persone si sono ritrovate in black out. Eppure alcuni (pochi) portoricani se la sono passata meglio degli altri grazie a pannelli solari e batterie che si erano procurati in questi anni. “Stiamo bene” ha spiegato Arturo Massol-Deyà intervistato da Inside Climate News. Arturo ha a disposizione pannelli solari e batterie con cui ha mantenuto alimentati casa, ufficio e alcuni altri edifici attorno. “Anche noi, siamo stati fortunati” ha detto Ruth Santiago, avvocato ambientalista proprietaria di un simile sistema solare indipendente in casa sua. Durante l’intervista telefonica con ICN ha spiegato che il campanello che si era sentito era addirittura il timer del forno. “Certo, questo non vuol dire che il rischio sia finito” si è poi affrettata ad aggiungere, “ancora non oso impostare il grill per gratinare gli gnocchi alla sorrentina.”
Prima delle nostre elezioni, Stefano Ciafani di Legambiente aveva detto che: “Chi si candida a governare il paese per i prossimi cinque anni dovrebbe esplicitare quali soluzioni vuole mettere in campo per fronteggiare la crisi climatica” perché “da gennaio a luglio 2022 si sono registrati in Italia 132 eventi climatici estremi, numero più alto della media annua dell’ultimo decennio.” Già, ma quali soluzioni?
Ferdinando Cotugno sabato scorso su Areale rifletteva proprio sui nostri eventi estremi e sulla necessità di un vero cambio di paradigma mentale, che dovrebbe portarci una cultura del rischio attuale e coerente con quello che stiamo vivendo e continueremo a vivere sempre di più:
“Passare dalla paura indistinta per la fine del mondo e della civiltà («Come sarà il mondo dei nostri figli?») a un approccio razionale e consapevole durante un pericolo immediato («Come posso tenermi al sicuro stanotte?»).”
Preoccuparsi solo del mondo dei figli sarebbe più facile, ovviamente. Io non ne ho!
Porto Rico ci insegna che prepararci oggi è fondamentale. E che seppure le rinnovabili da sole non ci permetteranno di fare binge watching su Netflix durante il prossimo evento estremo, sicuramente ci consentiranno di dare un’occhiata a qualche tutorial di sopravvivenza mentre aspettiamo arrivino gli aiuti. E ok, magari un episodio della nostra serie preferita, ma solo uno. Per non aspettare i soccorsi con le mani in mano. Alluvionati sì, annoiati mai.
Via con la rassegna di notizie lievemente riadattate.
Breaking le news
Laver Cup: attivista climatico si dà fuoco ad un braccio davanti a Federer (Corriere della Sera). La diagnosi: gomito da attivista.
Wwf: Ri-Party-Amo, 1 milione di metri quadri di spiagge pulite (Ansa2030). Non è rimasto nemmeno un granello di polvere.
David Malpass, capo della Banca Mondiale, “non sa” se accetta la scienza climatica (TheGuardian). Contanti, carte e Satispay, quelle invece sì.
Clima, 70% aziende italiane quotate lo considera fra rischi (Ansa2030). Il restante 30% è semplicemente ignorante.
Abbiamo ucciso più di un milione di tartarughe in 30 anni (Lifegate). Di questo passo non riusciremo però ad estinguerle entro il 2050, servono maggiori sforzi.
Il cambiamento climatico sta rapidamente alimentando i super uragani (The Washington Post). Il suo sogno è vederli entrare nel Marvel Cinematic Universe a fianco di Thor e Hulk.
Il clima minaccerà oltre il 70% dell’agricoltura mondiale entro il 2045 (Lifegate). Già oggi le campagne risuonano delle urla: “Dammi tutte le zucchine che hai o ti grandino sui pomodori!”
La California ha legalizzato il compostaggio dei cadaveri (SkyTG24). I membri della famiglia potranno usare il composto umano come qualsiasi altro tipo di concime. D’altronde, tutti noi abbiamo parenti che in vita sono stati dei bei pezzi di merda.
Il colosso petrolifero Shell acquisisce un gruppo industriale nigeriano specializzato in energia rinnovabile (Financial Times). Lo costringerà a raccogliere pomodori in Puglia.
Paolo Virzì: "Il mio film 'Siccità' è eco-pessimista ma i giovani ci salveranno" (Repubblica). Che è come quando un padre ripete al figlio che non combinerà mai niente nella vita, ma di darsi comunque una mossa a portare a casa qualche soldo.
L’Oceano Artico si acidifica quattro volte più velocemente degli altri (TheGuardian). Dopo YouTube e gli audio di WhatsApp, sembra che ormai non riusciamo proprio più a gustarci una cosa in x1.
Sudata fredda:
Nel Lazio torna la lontra: era considerata estinta (Repubblica). Invece stava solo aspettando la tornata elettorale giusta.
Questo documento mi metterà nei guai.
ESCLUSIVO: Il primo messaggio dal prossimo Ministro della Transizione Ecologica (leaked)
Raga, non posso dirvi come ma sono riuscito ad introdurmi nei sistemi informatici di FdI e ho ottenuto l’accesso ad un file video. È il messaggio di insediamento del nuovo Ministro della Transizione Ecologica. Vi riporto il testo:
Ambientalisti di terra, di mare e dell'aria! Attivisti della transizione ecologica! Ragazzi e ragazze d'Italia, del venerdì e della scienza! Ascoltate!
L’ora segnata dal piano Fitto per i Cinquantacinque batte nel cielo della nostra patria. La dichiarazione di neutralità climatica è già stata consegnata alle Nazioni Unite!
Scenderemo in campo contro le emissioni fossili dell’Occidente, contro l’ignobile siccità che sconvolge il globo intero. Bonificheremo i ghiacciai, argineremo i fiumi in piena e spezzeremo le reni agli uragani!
Accelereremo l’installazione di energia rinnovabile centralizzando tutto il processo nelle mani del RINNOVPOP, che potrà varare nuove Leggi Rinnovabilissime. Pannelli e pale eoliche saranno prodotte in Italia dal sudore di lavoratori italici, e se non avremo i materiali per produrle le costruiremo con legno d’olivo e pomodori San Marzano!
Con gesti vigorosi e carichi di giovinezza, estrarremo il gas dall’Adriatico come fosse sangue dalla gola del nemico. Creeremo inoltre VIII mila comunità energetiche e ci confineremo tutti gli ambientalisti radical chic!
Finanzieremo la ricerca sul nucleare e magari anche sull’energia nucleare!
Diremo basta ai jet privati: da domani solo caccia bombardieri e canadair!
Introdurremo l’obbligo all’uso della bicicletta come mezzo di spostamento urbano, per ridurre le emissioni e curare le devianze! Soprattutto quelle causate dai lavori stradali.
Permettetemi inoltre questa piccola facezia: biglietti a tariffa unica a nove euro per tutti se il treno arriverà in ritardo! Massì, ridere ci rinvigorisce.
Proteggeremo i nostri habitat italici più importanti, comprese le paludi! Solo gli stupidi non cambiamo idea.
Alle specie che si estinguono diremo perentori: ME NE FREGO!
Produrremo biocarburante dall’olio esausto, tanto da quello d’oliva quanto da quello di ricino!
Bandiremo la plastica monouso! E già che ci siamo le famiglie mono-genere!
Renderemo l’economia circolare più concreta che mai: ciò che verrà scartato dagli italiani cattolici andrà agli italiani laici, e dagli italiani laici agli immigrati regolari cattolici, poi agli immigrati regolari laici e infine ai mussulmani. Se avanzerà qualcosa, lo daremo alle coppie omosessuali e alle donne a cui non permetteremo di abortire.
A novembre parteciperemo alla COP27 in Egitto con la massima attenzione! Saremo la Nazione in prima linea sul tema delle Perdite e dei Danni, soprattutto dei danni. Torneremo in Italia da veri imperatori di un futuro vivibile! E lo faremo col giro lungo, passando per Libia, Eritrea e Somalia.
E se all’alba della fine la temperatura salirà oltre i due miseri gradi, la parola d’ordine sarà una sola: SUDARE E SUDEREMO!
È controverso ma fa sperare che, nonostante tutto, potrebbero fare anche cose buone. Ho caricato su Instagram il video trafugato, se volete sentire il messaggio originale e spargere la voce.
Lo sponsor della settimana
La puntata di oggi è presentata da:
Sportello Amico “C’è di peggio!”
Ti senti senza speranza a causa di un problema con il tuo partner? Hai problemi a lavoro? Sei preoccupato per la situazione politica nel tuo paese? Chiama lo Sportello Amico “C’è di peggio!” e i nostri psicologi saranno pronti ad aiutarti. Ti ascolteranno e ti guideranno in questo momento difficile, ricordandoti delle alluvioni che stanno mietendo vittime in Africa, degli uragani in America, del Pakistan e di tanti altri disastri che metteranno tutte le tue preoccupazioni in prospettiva. Chiama il numero gratuito, e torna a sorridere! Almeno tu che puoi.
Questo era Ride verde chi ride ultimo!
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Grazie e a presto!
Mattia