Auto-crazy-e
Ride verde chi ride ultimo - Gennaio troppo caldo, Trump troppo Trump, cosa c'hai nel cervello, le microplastiche?
Il lato positivo del fatto che questo è stato il gennaio più caldo mai registrato è che venire sbattuti fuori di casa dalla tua ragazza diventa improvvisamente piacevole.
In settimana ho fatto un esperimento: la scorsa puntata è diventata un video YouTube 👇
Ne guardereste altri? Fatemelo sapere come commento! E ora, let’s go.
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📰 BREAKING le NEWS🌍
Il fiume Sarandí vicino a Buenos Aires è diventato rosso sangue per una fuoriuscita di tintura da una fabbrica (Guardian). La frustrazione del governo: “Se solo fossero stati attivisti climatici, avremmo potuto arrestarli!”
Sempre più topi in città, a causa dell’innalzamento delle temperature (Greenkiesta). A Milano apre “Il Pantegana”, il primo progetto gastronomico a conduzione 100% roditori.
Perché nel cervello umano sono stati rilevati livelli allarmanti di microplastiche (National Geographic). E davvero è così difficile bere dalle bottigliette coi tappi attaccati senza infilarseli nel naso?
Emergenza smog: rispetto ai nuovi target europei previsti al 2030, sarebbero fuorilegge il 71% delle città per il PM10 e il 45% per l’NO2 (Legambiente). Le città in Italia come Diabolik, con al posto della maschera, le mascherine.
La pelliccia degli orsi polari potrebbe nascondere il segreto per rimpiazzare i PFAS, i forever chemicals (Wired). Parte la missione di ricerca guidata dall’illustre prof.ssa Crudelia De Mon.
In India la popolazione di tigri è raddoppiata in 10 anni (BBC | in ita su Kodami). Purtroppo hanno preso a guardarsi i film di Bollywood a tutto volume.
SUDATA FREDDA:
La maglia della nazionale di calcio delle Isole Marshall, decorata con flora e fauna locale e il numero 1,5 dell’Accordo di Parigi, in ogni foto della campagna di lancio perde un pezzetto di tessuto, per simboleggiare il progressivo inabissamento dell’arcipelago (Guardian | si compra qui). Dopo Fiorentina-Inter di giovedì, Simone Inzaghi ne ha ordinate 11.
Assolutamente Trump
Mi dispiace dovere fare il guastafeste, qui. Ma la colpa è nostra.
Vi ricordate quando negli anni 40 abbiamo chiamato gli Stati Uniti per sistemare il casino della Seconda Guerra Mondiale e liberarci dall’infestazione di nazifascisti? Ricordate il foglio che ci hanno fatto firmare e che qualcuno aveva detto di leggere attentamente? Ecco. C’era un asterischino che recitava:
“Alla sottoscrizione del presente contratto di disinfestazione da parte di Stati Uniti d’America (di seguito, L’Azienda) a favore di Europa (di seguito, Il Cliente) le parti accettano che la sottomissione delle democrazie occidentali ad altre forme di governo autocratico, a titolo d’esempio e non per questo esclusivo dittature, tirannie, regimi, imperi, imperi coloniali, reich, Grandi Fratelli, Marie de Filippe, verrà posticipata di anni n. 80, al termine dei quali l’Azienda avrà diritto di prelazione.”
Questo sta succedendo: la democrazia più potente del mondo riscatta il diritto a trasformarsi nella più ingestibile delle autocrazie e nessuno dice ah o bah, del resto abbiamo firmato e il periodo di recesso è scaduto da tempo. E quindi vai di esseri umani deportati, diritti cancellati, verità oscurate, inetti, violentatori, razzisti, negazionisti messi nelle posizioni di potere, decine di centinaia di lavoratori pubblici minacciati e licenziati — e se nemmeno il posto pubblico è ormai sicuro, siamo proprio al tramonto della civiltà. E poi daje con le minacce di sanzioni agli organi di gestione internazionale, minacce di soprusi, minacce di invasioni, minacce di guerre globali, mai una promessa oh, non ti hanno insegnato a chiedere le cose per favore? Sembra di vedere quel momento in cui Scar e le iene prendono il potere nel Re Leone, o Voldemort e i suoi Mangiamorte in Harry Potter e I doni della morte, o ancora De Sica e Lillo in Natale a Roma, il cinepanettone ambientato nel 1922 nella capitale. Con Massimo Boldi nei panni di Gabriele D’Annunzio.
Esagero? Be’, guardiamo gli ultimi sette giorni:
Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato di volere prendere controllo di Gaza, bonificarla e renderla la Riviera del Medioriente (LifeGate). Che magari passasse prima dalla Brianza!
La sua amministrazione ha rimosso i riferimenti al cambiamento climatico dai siti governativi (Icona Clima). Ha buttato giù siti fondamentali per il monitoraggio di dati sugli incendi e la gestione forestale. Altri sono ancora attivi, ma se tenti di accedere un pop ti chiede se hai più di 18 anni.
Il “Dipartimento dell’efficienza governativa”, il finto dipartimento di Elon Musk, ha preso possesso di dati sensibili dei cittadini e una squadra di membri dello staff ha fatto irruzione negli uffici NOAA per minacciare tagli del personale (Guardian). Hanno poi orinato sulle pareti e si sono portati via ori, gioielli e contanti.
Donald Trump Jr. ha cacciato una specie protetta di anatra nella laguna veneziana (Il Post). Provando a giustificarsi: “Pensavo fosse un gondoliere.”
Ed è solo la terza settimana di Trump II, ne mancano 205! Sempre che domani non gli venga di regalarsi il mandato a vita solo perché l’ha visto fare ai compagni più fighi nel cortile del liceo, come quei Putin e Xi. Che magari fumano pure e allora sì che ce lo rovinano una volta per tutte. Resta che mai come questa settimana il pianeta sembra esserci scivolato di mano. Chi si ergerà contro tutto questo? Un’Europa improvvisamente forte, tipo Bruce Banner che si scopre Hulk? La Cina improvvisamente amica? Una sorta di resistenza interna americana? O è più facile, a sto punto, chiedere aiuto agli alieni? Invasivi, possibilmente.
🎲 Sosteniquiz!
La domanda della scorsa puntata era: “Quanti bisonti selvatici c'erano in Nord America fino al XIX secolo?”
Risposta giusta: Circa 50 milioni
Tra i 30 e i 60 milioni di bisonti abitavano il Nord America prima dell’espansione nel vecchio West da parte dei colonizzatori bianchi. Non vi dico le lamentele della signora Frangetti, che abitava al piano sotto. Il loro costante calpestare, mangiare, scavare e defecare per le enormi praterie faceva sì che i suoli fossero ricchi d’acqua e nutrienti, i semi delle piante distribuiti ovunque, la vegetazione eterogenea e casa di innumerevoli specie di uccelli e insetti. I bisonti, lasciati liberi di girovagare, ricoprivano il ruolo di veri e propri ingegneri dell’ecosistema. È per questo che le aule studio, al Politecnico di Milano, le hanno fatte così spaziose. Anche se la cosa del defecare, al direttore del dipartimento di Ingegneria Ambientale, non va molto giù. L’esistenza di questa meravigliosa specie era intrecciata a quella dei popoli nativi, e il loro sterminio nel corso del XIX secolo fu un tassello chiave della campagna di dominio condotta dall’uomo bianco. Nel 1889 se ne contavano, secondo alcune fonti, appena 456, una tragedia per l’ambiente e per la cultura nativa, ma nessuno aveva visto la signora Frangetti sorridere così. La foto assurda di una montagna di teschi di bisonte che ho messo qui sopra è il simbolo di questa storia - che ho raccontato qui recentemente.
👏 Il 61% di voi ha indovinato!
💭 Nella prossima puntata una nuova domanda, non mancate!
🍿 Un pop di clima qua?
“Il cambiamento climatico si sta prendendo i posti che amiamo”. Così si chiude lo spot pubblicitario che le Science Moms hanno realizzato per il Super Bowl LIX che avrà luogo domani, 9 febbraio. Le Science Moms sono “un gruppo nonpartisan di scienziate che sono anche mamme” e che fanno campagna per la lotta alla crisi climatica. Le riconosci dai pressanti consigli ai figli, tipo “Mettiti una maglietta salvagente che viene l’alluvione”, “Trovati una brava ragazza, con un buon H-index…” oppure ancora “Mi raccomando siate prudenti, se dovete pubblicare fatelo in peer review!” Interessante la destinazione dello spot: il Super Bowl è una mega piattaforma, americanissima, uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo, e le pubblicità lì non sono nemmeno skippabili.
👉E tu hai film, serie TV, romanzi, canzoni che fanno riferimenti gustosi a clima e ambiente? Segnalameli e li proporrò nella prossima puntata!
Ciao, io sono Mattia Iannantuoni e questa è la fine di Ride verde chi ride ultimo, la rassegna di riflessioni, notizie e pensieri comici sulla crisi climatica e ambientale.
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