Ferisce più uno sticker che la spada
Ride verde chi ride ultimo - Venti di guerra, Tesla se la passa male, Flow vince l'Oscar
Vorrei dire che sono tempi difficili, ma odio passare per l’ingenuo ottimista.
La terra vibra sotto le armate che si preparano a marciare, l’aria è carica di riarmo. E io, che da quando sono tornato freelance salto da un video pagato male a uno pagato uguale ma più lungo da preparare, non faccio altro che chiedermi: in fanteria si lavorerà in p.iva, o almeno lì fanno contratti?
Non aiuta che tra un lavoro e l’altro sto seguendo corsi online di sopravvivenza nei boschi e tutorial YouTube su come accendere fuochi e preparare trappole per lepri. Perché se la Terza Guerra Mondiale scatta, qui lo dico, io mi nascondo dritto dritto in montagna. Che magari ai partigiani serve un content creator. Speriamo solo abbiano budget per le collaborazioni.
Mettici poi che tocca convertire i miei gloriosi 1653 giorni di Duolingo dallo spagnolo al cinese, perché solo loro sono rimasti a trainare il mondo sulle tecnologie pulite. E sulla scienza climatica, anche, dopo che gli USA hanno accartocciato perfino quella macchina incredibilmente preziosa per capire come va il pianeta che è la National Oceanic and Atmospheric Administration, per gli amici NOAA, che come l’onomatopeico omonimo biblico voleva vivere nella balena a stelle e strisce, ma lei l’ha ingoiata e risputata fuori. Tipo quel tizio in kayak in Patagonia, che poi si è ritrovato in superficie illeso sì, ma con una lettera di licenziamento nel giubbotto salvagente firmata da Elon Musk.
Tempi difficili richiedono risposte d’emergenza. Ma chiedetele a qualcun altro, che sto indietro con 18 consegne, e qui tra i boschi la connessione fa pure i capricci.
❤️Se ti piace questa newsletter, pigia sul cuoricino in fondo alla mail!
📰 BREAKING le NEWS🌍
Metà delle emissioni di CO2 mondiali sono causate da appena 36 aziende, tra cui Eni (LifeGate). Però anche noi, com’è che non ci concentriamo mai sull’atmosfera mezza vuota?
Tentativi di Jurassik Park: ecco il “topo lanoso”, primo passo per resuscitare il mammut (Repubblica). Ora bisogna solo gonfiarlo.
Uno studio del MIT conferma che siamo riusciti a chiudere il buco nell’ozono (Wired). Ma in una nota ci fa sapere che abbiamo la patta aperta.
L’iceberg più grande del mondo si è incagliato a 80 chilometri di distanza dalla Georgia del Sud (IlPost). Ripartirà non appena avrà finito la ricarica.
SUDATA FREDDA:
Anche Pavia vuole diventare Città 30 (Sole24Ore). Verranno identificate tutte le vie in cui imporre lentezza e sicurezza. Il comune: “Sarà un lavoro certosino.”
🔥“Brucia una Tesla, salva la democrazia”
Così si leggeva sui cartelli di coloro che hanno protestato, i giorni scorsi, davanti agli showroom della casa automobilistica di Musk in varie città statunitensi. Un’idea curiosa: per salvare la democrazia dovremmo davvero bruciare le Tesla? Che poi, essendo elettriche, non basta aspettare che lo facciano da sole? Ehehe battute leghiste a parte, boicottare Tesla per punire Musk sta diventando una moda, un tormentone sociale, un po' come iniziare le frasi chiedendo “Posso dire?” senza però aspettare il permesso. In Europa, a gennaio Tesla ha quasi dimezzato le vendite rispetto allo stesso mese 2024 e sta perdendo fette di mercato importanti, nonostante una generale crescita delle vendite di veicoli a batteria (+37%). Febbraio è andata anche peggio, in Francia, Norvegia, Cina e soprattutto Germania, dove l’interferenza del saluta-nazi più ricco del mondo nelle elezioni ha probabilmente contribuito al calo delle vendite di addirittura il 76%. Posso dire? Un po’ se l’è cercata.
Sarà che col braccio teso è difficile guidarla, anche se sei dell’AfD. E proprio per l’avvicinamento di Musk ai neonazisti tedeschi, il ministro del turismo polacco ha chiesto ai suoi connazionali di non comprare Tesla. Ispirandosi alla sua collega italiana Santanchè ha pregato: “Se proprio ne volete una, compratela tarocca!”
Ma anche tra chi ce l’ha già, cresce il rimorso. Secondo un sondaggio olandese, il 31% dei proprietari di una Tesla l’ha già venduta o pensa di farlo, con due terzi di questi che stanno rivalutando l’idea di andare al lavoro in zoccoli di legno. Patrick Schneider, un proprietario tedesco di un modello Tesla, ha raccontato al Guardian che finora “come guidatore di una Tesla eri sempre lo scemo: l’elettore dei Verdi, il paladino del mondo, il tizio della CO2, ma ora sei in una categoria che non fa più ridere.” Pare che perfino preti e vegani abbiano iniziato a prenderlo in giro. Patrick ha colto la palla al balzo e lanciato un piccolo business online di disegno e vendita di adesivi per proprietari pentiti di Tesla, che come lui non possono permettersi di cambiarla immediatamente. Ho comprato quest’auto prima che Elon impazzisse, dice uno sticker, Elon fa schifo dice un altro, forse un filo meno creativo ma comunque efficace. Pare ne stia vendendo a migliaia e quasi mi dispiace non avere una Tesla su cui attaccarne uno. Alcuni attivisti a Londra si sono accontentati di affiggere poster sulle pensiline dei bus con su scritto: “Tesla – La Svasticar, va da 0 a 1939 in 3 secondi!”
“Fuck evil Musk, ho venduto la Tesla” cantava Marracash in un suo recente brano e sembra una premonizione di questo momento di avversione al simbolo stesso del primo Musk, quello che appena sette anni fa lanciava una Tesla Roadster nello spazio per farci sognare un futuro pulito, elettrico, forse addirittura interplanetario. Chissà cosa prova oggi Starman, il manichino astronauta al volante di quell’auto tra le stelle. Imbarazzo, sdegno, schifo? Sicuramente, frustrazione: prova a trovarlo tu, un marziano a cui vendere una Tesla usata di questi tempi.
Elon, Elon, Elon. Mentre taglia personale pubblico negli USA, aumenta quello famigliare: è nato settimana scorsa il 14esimo modello di Musk, si chiama Seldon Lycurgus e arriva dopo Nevada, Vivian, Griffin, Kai, Saxon, Damian, X Æ A-12, Exa Dark Siderael, Strider, Azure, Techno Mechanicus, Arcadia, e uno di cui non si conosce il nome, ma solo perché la funzione “Genera password sicura” di Google è momentaneamente bloccata. Pensateci: 14 Musk sono già stati creati. Voldemort si era accontentato della metà per i suoi Horcrux e già così è stata una faticaccia.
🎲 Sosteniquiz!
💭 Nella prossima puntata, la soluzione!
🍿 Un pop di clima qua?
Una categoria degli Oscar che non delude mai, quando si parla di portare la questione ambientale nella narrativa popolare, è quella dei Miglior Film d’Animazione. Quest’anno ha vinto Flow - Un mondo da salvare, che parla di un mondo post-umanità inghiottito dall’acqua, in cui le altre specie re-imparano a vivere:
Il mio peggiore incubo climatico, però con un gattino. Quindi mi lamento fino a un certo punto. L’avete già visto?
👉E tu hai film, serie TV, romanzi, canzoni, artisti che fanno riferimenti gustosi a clima e ambiente? Segnalameli e li proporrò nella prossima puntata!
Ciao, io sono Mattia Iannantuoni e questa è la fine di Ride verde chi ride ultimo, la rassegna di riflessioni, notizie e pensieri comici sulla crisi climatica e ambientale.
Recupera tutte le vecchie puntate su Substack e condividile per aiutarmi ad andare avanti!
Vuoi supportarmi ancora di più? Considera un abbonamento!
Vuoi parlare? Commenta questa puntata su Substack o scrivimi a mattindaworld@outlook.it. Mi trovi anche su Instagram e YouTube!