Sanremo? Sanrà...
Ride verde chi ride ultimo, la rassegna di riflessioni, notizie e pensieri comici sulla crisi climatica e ambientale
Ciao! 👋 Questa settimana parliamo di sospetto, Europa e Sanremo
Alla fine chi ha vinto davvero Sanremo? La musica, la politica, Napoli, Eni? Io dico il sospetto. Anche se il premio della critica va sicuramente dato a quei due pelati di poltronesofà.
Il sospetto è il sentimento che vizia quell’orgia culturale nazionale che è il Festivàl. Lo sa mia nonna, con cui ho guardato la finale (il prezzo di scroccarle una cena) e che continuava a dire: “Ma è italiana questa?” perché non capiva le parole di Angelina Mango, “E questo no, però?” quando c’era Ghali, e così fino a mezzanotte. Che poi Amadeus ha detto che il televoto era in tilt e lei, prontamente: “Ci credo, guarda quanti napoletani ci sono in gara!” Sospetto, dicevo. Un sentimento tanto italiano ma tanto europeo, perché a giugno si votano proprio le europee e prima ci sarà anche l’Eurovision. Forse i cantanti ci arriveranno scortati dai trattori che ormai circolano ovunque, tanto oltre i 30km/h non vanno. E prova tu a capirli, i trattori e le loro ragioni! Magari fossero gli eco-attivisti, quelli sono semplici, e poi se perdi la pazienza ti basta sorpassarli e/o travolgerne qualcuno. Ma come fai a travolgere un trattore? Non puoi, a meno che tu non guidi la GDO. Altrimenti ti tocca lasciare che finisca fuori strada da solo, insieme a tutta l’agricoltura, per poca visibilità sul futuro.
Difficile fidarsi, in questa Europa del 2024. Difficile fidarsi delle sue posizioni, figuriamoci delle ambizioni. Come la strategia presentata dalla Commissione Europea sull’obiettivo del taglio delle emissioni di gas serra del 90% per il 2040 rispetto ai livelli del 1990. Un taglio dal ritmo martellante come i quando quando quando di Annalisa, ma sospetto, sì, come il logo Eni piazzato ovunque sui muri di Sanremo. Meno 90% nel 2040, si potrà fare? Se chiedete a Virginia Raffaele, testimonial del cane a sei zampe e zero cuore, vi dirà:
“Certo! Finché continuate a pagarmi per dirlo.”
Novanta percento da acciuffare non è un’impresa semplice. Ci sono i risultati incoraggianti sulla produzione di energia da fonti rinnovabili rispetto a quelle fossili che fanno sperare che il piano ingrani. Ma c’è anche che quel piano chiede di ricorrere a nucleare, CCS e omette di parlare di agricoltura, tematiche oggi super polarizzate, come gli occhiali indossati da quella dei Ricchi e Poveri. E che confondono e disturbano profondamente il dibattito pubblico. Come le espressioni di quella dei Ricchi e Poveri.
Con tutto ‘sto sospetto, nel mondo, si finisce a beghe legali. Per dire: un piccione si è fatto 8 mesi di prigione in India perché le autorità si erano convinte fosse una spia cinese, poi è stato scarcerato. All’Ariston c’era un lamantino blu e nessuno gli ha chiesto neanche i documenti - curioso.
Anche nelle grandi aziende non ci si fida più di niente e di nessuno: Exxon Mobil porterà avanti una causa legale contro due suoi azionisti che avevano proposto che la grande multinazionale del fossile settasse finalmente obiettivi di riduzione delle emissioni. Dovesse vincerla, Exxon creerebbe un precedente brutto per altri azionisti “ambientalisti” che stanno provando a mettere la sostenibilità nel portafoglio delle multinazionali. Ci direbbe qualcosa di nuovo sulle aziende inquinanti: da entità nate per portare profitto agli shareholder diventerebbero creature indipendenti, mostri che fanno profitti per fare profitti, senza un obiettivo ultimo, senza nessun controllo, senza nessun voto che più possa dare loro una direzione. Proprio come Geolier.
Succede anche che le cause vengano vinte per il meglio, e i sospetti rimessi a posto. È successo alla star della climatologia Michael Mann, che ha finalmente vinto la causa contro due blogger negazionisti che lo avevano diffamato in passato accusandolo di manipolare i dati delle sue ricerche sul riscaldamento globale, accostandolo ad uno scandalo di violenza sessuale minorile che aveva interessato l’università nella quale Mann aveva una cattedra, arrivando addirittura ad accusarlo di volere che Il Volo vincesse Sanremo 2024.
Il sospetto, appunto. Prepariamoci a navigarlo. Lo chiede, benissimo, Ferdinando Cotugno in questo suo articolo nel quale racconta di un’ondata di anti-ambientalismo che considera le politiche climatiche un lupo travestito da pecora che prova ad intrufolarsi nell’ovile della nostra normalità – badate, una normalità malata, tossica, velenosa, inquinata, metereologicamente estrema. Perché lì fuori c’è un mondo che supera il grado e mezzo, c’è “più caldo di sempre” che ormai è l’epiteto di ogni mese del calendario, c’è l’aria irrespirabile, c’è la comunità scientifica costretta ad aggiungere una nuova categoria di pericolo per gli uragani, perché “categoria 5” non bastava più e serviva un modo per indicare il livello maggiore di pericolo, di danni. Tipo quelli che farebbero Nek e Renga se venissero aggiunti alla chat WhatsApp “Mamme della 3^B”.
E io so che preferiremmo non pensarci e trovarci nemici più facili da affrontare, come il peso del televoto rispetto a quello della sala stampa, come le polemiche del lunedì-venerdì, sabato mezza giornata. Sta arrivando l’onda alta, dice in sostanza Cotugno, citando le parole di quel cacciatore trentino sospettato di aver fatto fuori i cuccioli di M90 e di averli indossati sul palco di Sanremo. Sta arrivando, sì. Ma noi abbiamo la fortuna di saperlo in anticipo. Proviamo a non farci johntravolgere.
Via con la rassegna di notizie lievemente riadattate.
📰 Breaking le news
Far cambiare idea ai negazionisti climatici è più difficile del previsto (Green&Blue). Forse allora meglio provare a parlare al cambiamento climatico, mi sembra più ragionevole.
Uno studio basato su dati raccolti dalle spugne di mare indica che il riscaldamento globale potrebbe già avere superato gli 1.7°C (LifeGate). L’errore più grande degli studi precedenti? Pensare che SpongeBob fosse un ottimista.
Eni diventa il nuovo sponsor della Serie A (Valori). Dal prossimo campionato, partite sospese se i tifosi faranno cori contro i combustibili fossili.
L'intelligenza artificiale ci sta aiutando a contare (e salvare) le foche (Green&Blue). Il vantaggio è che non si addormenta come noi con le pecore. Al massimo fa un riavvio veloce.
Cioccolato: cacao sempre più costoso a causa di El Niño e della crisi climatica (BBC). “Mamma, mamma, mi compri una tavoletta di cioccolato?” “Eh, amore… non preferiresti una bella Playstation 5 invece?”
Sudata fredda:
Il sistema di circolazione dell’Oceano Atlantico (AMOC) si avvicina al collasso (Icona Clima). Sarà la crisi climatica o sono solo i fan di Geolier e Annalisa che stanno ancora provando a votare?
Questo era Ride verde chi ride ultimo!
Se sei nuov* qui, recupera tutte le vecchie puntate su Substack, sono disponibili gratuitamente!
Se ti fanno ridere e vuoi aiutarmi ad andare avanti, condividi questa newsletter con amici e parenti, con gli sconosciuti sugli autobus, negli spogliatoi in palestra.
Se vuoi condividere un pensiero o farmi anche solo un saluto, mi trovi su Instagram.
Insomma, ci vediamo presto!
Mattia