Un pilot con questo caldo?
La prima uscita di Ride verde chi ride ultimo, la rassegna di riflessioni, notizie e pensieri comici sulla crisi climatica e ambientale.
Ciao e benvenut*
- Salute!
Mh?
- Ha starnutito, no?
No, era solo l’asterischino inclusivo per non specificare il genere.
- Ma non si vergogni, signora, è che con questo caldo-freddo-caldo tra 40° fuori e l’aria condizionata dentro, ormai ci si prende il raffreddore anche a luglio…
Infatti. Lo scopo di questa mia rassegna su clima, biodiversità e sostenibilità non è tanto uscirne più informati di prima, quanto invece provare ad assorbire il tutto con due risate. Non che siano cose che fanno un gran ridere, anzi fanno piangere, ansiare e arrabbiare. Ma il mio terapista dice che ho una reazione inusuale alle notizie brutte, la Sindrome di Joker, così l’ha chiamata. Sarà che per arrotondare fa il bigliettaio nel cinemino del mio quartiere.
Insomma, in questo spazio insolente che si insinua nelle vostre mail, tra newsletter serie e preziose come Areale e Il colore verde e le tentazioni estive di AirBnB, prendiamo la crisi climatica e ambientale, quello che succede e quello che viene detto a proposito, e proviamo a riderci su. Perché se ci facciamo prendere dal panico e dalla tristezza, la diamo vinta a chi ci vorrebbe spacciati.
Poi oh, vinca chi deve vincere.
Iniziamo con la prima rubrica, una rassegna di notizie lievemente riadattate.
Breaking le news
La Francia si prepara a temperature record mentre gli incendi imperversano in tutta Europa (The Guardian). Lega e FdI non ci stanno: “Possibile che in Europa dobbiamo farci superare anche su questo?” e presentano il piano per bruciare in un colpo solo Calabria, Sicilia e Basilicata.
Onu: l'umanità rischia il 'suicidio collettivo' sul clima (Ansa2030). Non ci sta l’Alleanza dei Delusi e Decisamente Intenzionati a buttarsi Oltre (A.D.D.I.O.), che denuncia l’uso improprio della definizione. “Non è suicidio collettivo se non sono tutti d’accordo” fanno sapere in un comunicato.
Trump scherza sulla crisi climatica al raduno in Alaska: «Gli oceani si alzano? Avremo qualche casa vista mare in più.» (Corriere della Sera) Ma i suoi supporter non colgono l’ironia: si disfano dei fucili per la caccia alle renne e fanno scorte di braccioli e Super Santos.
Il WWF incalza il ministro: “Cingolani, che fine ha fatto il Piano sul clima?” (Repubblica). La risposta dal Ministero della Transizione Ecologica: “Avete provato a guardare dove è stato usato l’ultima volta?”
La plastica nei fiumi può essere solo un brutto ricordo (Repubblica). L’invito è di cancellare le foto e trascorrere d’ora in poi le vacanze solo al mare.
Jova Beach party, Jovanotti celebra sul palco le sue prime nozze gay (Il Fatto Quotidiano). Ma i social insorgono: “Basta rainbow-washing: hai costruito il palco sopra un’oasi omosessuale”
In Spagna treni gratis per 3 mesi per combattere costi e inquinamento (Lifegate). Colgono la palla al balzo i furbetti di Trenord: “Raga, mi raccomando: se ci ferma il controllore, siamo tutti attivisti climatici”
Sudata fredda:
De Luca spara a zero sul PD: “Un partito di pinguini”. Esulta la popolazione di pinguini imperatore, tra le più minacciate dal riscaldamento globale. La loro portavoce: “Finalmente una forza politica che ci rappresenta, adesso avanti con le soluzioni alla fusione dei ghiacciai.”
Proseguiamo con una riflessione su un sassolino nella scarpa che mi tormenta da settimane.
L’odiosa Azzurra e i consiglieri di vita sostenibile
La sto incontrando ovunque tra le notizie sul nuovamente discusso Jova Beach Party. Si chiama Azzurra, è un personaggio ideato da A2A insieme ad un gruppo di giovani autori per disseminare “idee su come adottare uno stile di vita sostenibile”. Di base io ho problemi con tutto ciò che è consiglio di vita sostenibile, perché dire che una vita è sostenibile richiede di ridurre tutto ad un’estremissima semplificazione. L’ho detto altrove, ma usare green come fosse questione di black or white è un giochino acchiappa-consensi. Un consiglio di vita sostenibile poi è troppo spesso un invito a fare cose lievemente meglio, da un punto di vista ambientale, di come le facciamo di solito. Riempirci la casa di prodotti liquidi però solidi, mono-uso di plastica però di bioplastica, nuovi vestiti però già usati da altri, barattoli però vasi, borracce. Borracce. Di quante diamine di borracce avrò bisogno nella vita?
Ho un grande problema con “i consigli di vita sostenibile” e i loro consiglierei, tuttavia ho un cuore morbido per i fumetti. Più e meno, possiamo dire che algebricamente parto da zero pregiudizi su Azzurra. Lei è “giovane, ironica, schietta e ha tante idee su come adottare uno stile di vita sostenibile” leggo nel comunicato introduttivo di A2A. Un personaggio a fumetti senza un fumetto che pure “darà voce a una generazione sensibile alle tematiche ambientali e desiderosa di salvaguardare il Pianeta.” Eccallà, altra espressione che odio. Ricordiamoci sempre che se il Pianeta potesse, ci lascerebbe alla porta dicendoci:
Quindi parto sì con un pregiudizio. Azzurra è realizzata dalla redazione Fonti Attendibili, composta dai giovani ventenni di Radioimmaginaria e dagli allievi della Scuola Internazionale di Comics di Milano e Reggio Emilia. Sul sito si presenta definendosi “la voce di una generazione che all’ambiente ci tiene un sacco.” Biodegradabile e compostabile, magari? I luoghi comuni non mancano:
I miei problemi con Azzurra aumentano man mano che esploro le vignette con i suoi consigli su acqua, energia, ambiente e mobilità. La troviamo tormentare i suoi genitori con frecciatine passivo-aggressive su ciò che quei due dannati boomer fanno male. Cioè tutto, a ben vedere: lavastoviglie, lavatrice, condizionatore, igiene e toiletta, spostamenti, giardinaggio. Azzurra non ne perdona una. È pedante, onnipresente, apre le sue frasi con ma’ e pa’ e le chiude con un “no?” che, diciamoci la verità, non ha mai reso simpatico nessuno. Azzurra è incoerente, fa prediche sulla bici ma si fa accompagnare a scuola in auto. È invadente e non conosce privacy, impedisce addirittura a sua madre di lavarsi tranquilla (vasca o doccia, ma’ non ha scampo).
Azzurra è anche benaltrista, ai limiti del dolore fisico:
Se fossi la mamma di Azzurra, le risponderei che sono due cose totalmente scollegate, il recupero di acqua piovana in città e un debito in matematica. Le direi che la matematica è una materia fondamentale, senza la quale non potrebbe capire i dati su CO2 e ppm e litri d’acqua e kWh. E che comunque se il debito in matematica concerne tutto ciò che va oltre il 2+2, Azzurra, allora probabilmente è colpa mia e di tuo padre che assecondando ogni tuo capriccio ti abbiamo reso una ragazza arrogante e incapace di nutrire il dubbio o mettersi in discussione. Allora Azzurra, fattelo dire, aveva ragione tua nonna paterna a insistere che alle volte uno schiaffo ben piazzato vale molto più di tante punizioni moderne, e mi uccide ammetterlo, Azzurra, mi uccide dare ragione a quella donna che ha sempre cercato di mettersi tra me e tuo padre, e che se ora potesse vederci nel baratro in cui il nostro rapporto si è incagliato riderebbe soddisfatta, ma forse su di te, quell’arpia, aveva ragione. Azzurra, sei la mia condanna, Azzurra, sei la mia lapide!
Questo le direi. Leggo un’altra vignetta:
Ma a chi parla Azzurra? “Il personaggio” spiegano quelli di A2A “si rivolgerà agli adulti, attraverso le parole dei ragazzi, per aiutarli a ottimizzare i consumi fornendo consigli per un migliore utilizzo di energia, acqua e a beneficio dell’ambiente.” Azzurra è figlia unica in una coppia di professionisti benestanti, il padre gestisce 20 persone in ufficio, la madre lavora da casa e si dipinge come donna di classe ed energica. Hanno una villetta privata con box all’americana e più bagni, due auto, almeno una SmartTV con, azzardo, abbonamento ad ogni servizio di streaming possibile, diverse bici, la possibilità finanziaria di cambiare tutti gli elettrodomestici e acquistare, lo volessero, anche una bella auto elettrica nuova nuova. Una coppia tranquilla, chiaramente paziente con quella loro unica erede che pur li domina caratterialmente. Una coppia priva di una qualsivoglia coscienza ambientale, come dimostrano le scellerate azioni domestiche che commettono. Ma c’è di più: sotto quella patina di overconsumismo sorridente intravediamo forse le prove di un dramma domestico che incalza. Si amano ancora, pa’ e ma’? Me lo chiedo vignetta dopo vignetta. Il sorriso della mamma di Azzurra non riesce a nascondere le occhiaie, segno di nottate passate a bisbigliare recriminazioni nel piccolo cono di luce di una abat-jour in salotto. Il padre lo vediamo spesso con le chiavi dell’auto in mano, i piedi puntati alla porta, il cuore forse già aggrappato al petto caldo di una nuova donna nella sua vita. Qualche tentativo di avvicinamento sembra esserci: svuotano il frigo per una vacanza insieme, forse l’ultima. In una delle poche vignette in cui il padre parla, lo scopriamo chiedere: “Azzurra che programmi hai stasera?” speranzoso di trovare un raro spazio per loro due, per pa’ e ma’, per ritrovarsi soli in quella casa macchiata dai tanti peccati anti-ambientalisti, per riparare l’Amore prima di acquistarne uno nuovo. A+++ come gli elettrodomestici che vorrebbe Azzurra.
E perché Azzurra è a casa a dettare regole invece di uscire con gli amici? Non la sopportano più? Faticare a crederlo no, non è una mission impossible. Come si fa a non odiare una persona che arriva a dare consigli passivo-aggressivi anche a se stessa, allo specchio?
Azzurra è un po’ il segno dei social che corrono. È la persona risvegliata da uno tsunami di consapevolezza che ha inondato Instagram e TikTok da 2 anni a questa parte. È lei, quella che ha inquadrato la vita responsabile – che non ha scrupoli a chiamare sostenibile - in pochi semplici precetti quotidiani che elegge a Tavola dei Comandamenti e applica con furiosa dovizia su tutto e tutti, sottolineando quel tutti. È la paladina del zero waste, del plastic-free, del giusto green, del divulgazionismo. È la persona che sa cosa va bene e cosa no, perché è semplice capirlo e se tu ancora non l’hai fatto hai un grande problema. È quella che NON parla dei grandi sistemi, dei decisori politici, del mercato globale, del capitalismo - accidenti l’ho detto! - e del consumismo. No, Azzurra non parla di questo. Azzurra ti parla della tua casetta e della tua quotidianità da uomo bianco privilegiato e di quello che fai male. Accende i riflettori sulla punta dell’iceberg di una società che non funziona, la tua punta dell’iceberg, quella che puoi e devi gestire tu.
Arriviamo al punto: i consigli di vita sostenibile sono importanti ma meno di altro. Non è voto, non è partecipazione, non è transizione ecologica, non è la digievoluzione di un sistema complesso e bloccato da questa stessa complessità. I consigli di vita sostenibile sono lo scostamento incrementale da una vita blindata su scelte – energetiche, ambientali, infrastrutturali – di altri. Sono il piccolo e quotidiano, il sotto-controllo, il tua-responsabilità. Sono i gesti che vanno alla grande sui social e nelle campagne pubblicitarie.
Come tali, rischiano di essere un perfetto: “Tutti contenti? Liberi tutti!”
Ribadisco: le piccole prese di coscienza sono importanti, soprattutto nel last mile, ma non credo siano prioritarie per salvarci la pellaccia. Non sono sufficienti. Poi certo, non è che o usi la borraccia o marci per il clima, le cose piccole non escludono le grandi e non sto assolutamente suggerendo questo. Quello che dico, e da cui nasce il mio odio per Azzurra, è più che altro un senso di ragno che mi solletica: siamo sicuri che a furia di dare troppa enfasi all’azione individuale e domestica, di metterla addirittura sullo stesso piano dell’azione grande e collettiva, non si finisca per lavarsi le coscienze e limitare i passi avanti che dovremmo compiere come Mondo?
Azzurra forse lo sa o forse no, questo. In una guerra di attenzione, il semplice vince sul complesso e di riflesso le cose semplici come la bottiglia da riciclare o lo shampo solido vincono sulle cose complesse come le filiere del riciclo e la riprogettazione del sistema produzione-consumo. I consiglieri di vita sostenibile vincono su i cantastorie della complessità. Azzurra porta avanti le cose semplici e la sua opera convinta e decisa toglie spazio di vita al resto. Ed è questo che mi ti rende odiosa, Azzurra.
“Vorresti semplicemente essere una pro dell’easy come me, no?”
No. E ora ti prego esci da sto bagno e lasciami finire la doccia in pace.
Non vi lascio andare via senza alcuni consigli per quest’estate.
Green tip
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La puntata di oggi è stata presentata da:
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*La Trannecheapiedi S.r.l non si assume responsabilità sui mix energetici del paese di riferimento. Prima di teletrasportarti, verifica con il tuo Ministero della Transizione Ecologica di fiducia le fonti energetiche in uso nel Paese in cui vivi.
Attenzione: un viaggio in Verdetrasporto consuma come una piccola cittadina californiana.
Bene, questo era il numero zero di Ride verde chi ride ultimo! Se ti è piaciuto, fammelo sapere rispondendo alla mail o scrivendomi su Instagram. Ma anche se non ti è piaciuto, ogni critica è un mattoncino.
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A presto!
Mattia
UGH! you guys- i can not wait for okeechobee and bonnaroo. last year SUCKED and this year is better, but it s not going easy. i could use all the good vibes sent my way. sorry for the vague rant- but i can t wait to meet all of u sweet people!!!!