Vedremo mai un Papa Ape I?
Ride verde chi ride ultimo - L'erba alta in città ci fa più rabbia che un americano in Vaticano
Dicono il nuovo papa sia allineato al predecessore sulla questione ambientale, ma avrei preferito lo esplicitasse maggiormente. Perché invece di Leone XIV, non ha scelto qualcosa di più simbolico? Tipo Ape I, in onore degli impollinatori. Oppure Lupo X Declassato, fratello di San Francesco e nemico della UE di Ursula von der Leyen. O che ne so, qualcosa di più spinto per la protezione di ecosistemi fondamentali come paludi e torbiere?
“Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, qui sibi nomen imposuit Umido”
Ne avrei mille altri. “Sky is the limit!” direbbe il nuovo Papa. “E anche la scomunica!”
Ciao! Questa settimana rientro dalla pausa del 1° maggio e annuntio vobis che inizia un periodo di fuoco, tanto per il clima quanto per i miei impegni di lavoro. Se vedrete puntate ridotte in frequenza e/o in lunghezza (vi ho sentiti esultare, ve’!), sapete perché :)
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📰 BREAKING le NEWS🌍
Consumi domestici nascosti in cucina: il frigorifero incide più del forno (Icona Clima). Ma dà la colpa alla lavastoviglie.
Urbanizzazione senza controllo e clima più caldo e umido stanno aumentando il numero di scorpioni nelle città brasiliane, dove si registrano il 250% in più di punture (Guardian| In ita su AGI). Si corre ai ripari: iniziano contrattazioni per mandarne almeno una metà a giocare in Serie A.
Legame tra PM 10 e Parkinson emerge in uno studio condotto su 25mila cittadini del Molise (Green&Blue). Ci credo che poi la gente non crede più agli scienziati!
SUDATA FREDDA:
Circa il 10% della popolazione USA vive in città che stanno sprofondando (NY Times| in ita su Wired). Pompano troppa acqua dalle falde per agricoltura e uso potabile. Ma anche avere eletto Trump, un po’ più vicino all’Inferno ti ci dovrà pur mettere, no?
David Attenborough compie 99 anni e annuncia il suo nuovo film sulla protezione degli oceani (greenMe). Il suo post di ringraziamento agli auguri: “Speravo di morire prima del pianeta”
🌿Mala erba
Una delle meraviglie della biodiversità è la co-evoluzione. Cioè quando due specie hanno progredito influenzandosi a vicenda. Come l’ofride specchio (Ophrys speculum), un fiore che mima colori, forme, odori e peluria di una vespa femmina per indurre i maschi della specie a tentare la copula. Lo sbattere vigoroso contro il fiore lascia la vespa maschio pieno di sacche di polline attaccate alla testa, oltre alla sensazione di essere un gran latin lover.
“Cosa diavolo sta facendo Franco a quel fiore?”
“Non so, ma a giudicare dalla sigaretta deve avere finito”
Tutto questo lo capisci osservando un prato ricco, fiorito e vibrante di biodiversità, o certe categorie di Pornhub. Ma ho la sensazione che a noi cittadini questo non piaccia troppo. Dico il prato ricco di biodiversità.
Due settimane fa ho postato un video che iniziava con un giardiniere del mio palazzo intento a ghigliottinare una festa di margheritine. Mi aspettavo di trovare d’accordo tutte e tutti sulla brutalità del gesto. Mi sbagliavo:
“Vattene a vivere in campagna se vuoi i fiori!”
“Il giardino è suo e fa quello che vuole.”
“Questo non ha mai tagliato un prato in vita sua…”
“Scommetto che le margherite erano dalla parte di Hamas!”
Mi è stato dato del comunista sinistroide amico delle zecche e di Beppe Sala. Io che in Comune a Milano ci sarò stato una volta sola, e comunque ritornato a casa mi sono spogliato davanti allo specchio e controllato per bene!
Avete mai notato che dare della persona di sinistra a qualcuno
è il modo più veloce per dirle che si è di destra?
Ora, il punto del video era spiegare la pratica dello sfalcio ridotto, cioè tagliare l’erba un po’ più alta, un po’ meno spesso in aree strategiche in città. Si sta sempre più diffondendo in Italia e in Europa perché ha più senso sotto molti punti di vista. Se si lasciano crescere fiori spontanei, si attirano e ospitano insetti, uccelli e altri animali che predano e competono con specie infestanti quali zanzare, zecche e scarafaggi. Se il suolo resta coperto, rimane anche più umido, offrendo refrigerio in estate e assorbendo meglio l’acqua in caso di piogge torrenziali. In più si risparmiano risorse preziose come acqua di irrigazione, fertilizzanti e semenze. E poi ancora: Heidi.
Ma quei commenti irati, supponenti, convintissimi smascherano un aspetto ironico dei tempi che corrono: conservare e proteggere sono passati da essere i termini chiave dell’ecologia agli imperativi di chi si scaglia contro tutto ciò che l’ecologia chiede per migliorare il nostro mondo. Fateci caso: che sia la transizione alle tecnologie pulite, le diete più sane, le pratiche meno impattanti, tutto è un attaccare, ostacolare, smerdare. Tutto è conservare lo status quo di una società ingiusta, consumista, fossile, proteggere i pochi privilegiati che ne beneficiano. E a quanto pare, ora, anche i giardini con l’erba tosata bassa bassa. Il 2025 è in mano a giovani maschi bianchi carcerieri di un pianeta morente. Nemici tanto della transizione ecologica, quanto della woke culture e dello sfalcio ridotto, che fanno incubi in cui una climatologa trans immigrata li insegue cavalcando un tosaerba elettrico cinese.
Ciao, io sono Mattia Iannantuoni e questa è la fine di Ride verde chi ride ultimo, la rassegna di riflessioni, notizie e pensieri comici sulla crisi climatica e ambientale.
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