Villeggia e scappa
Ride verde chi ride ultimo, la rassegna di riflessioni, notizie e pensieri comici sulla crisi climatica e ambientale, riparte!
CIAO, rieccoci finalmente! 👋 Questa settimana ripartiamo come si fa sempre quando arriva settembre, ossia con qualche memoria delle vacanze 👨🚒
Qual è la cosa più brutta che possa succederti al ritorno dalle vacanze?
Scoprire che ti è esploso un tubo in bagno? Che ti sono entrati i ladri? Che il tuo partner ti tradisce? Secondo me, è doverlo fare prima del previsto. Ritrovarsi in fuga dalle vacanze, che suona come il titolo di una commedia scadente con Fabio Rovazzi. Un’eventualità che la nuova estate (l’iper-estate direbbe
) include nelle sue postille - lo provano gli incendi senza precedenti in Grecia, in Sicilia, in Puglia, alle Hawaii, a Tenerife. Poi certo, a nessuno piacerebbe trovare il partner a letto con l’idraulico. Ma davvero preferireste con Rovazzi?Non piacerà a chi taccia di “allarmismo” coloro che osano mostrare le cose come stanno, non piacerà ai negazionisti che sono tornati a mentire su cose che non si sforzano nemmeno di capire, come quel tuo compagno del liceo che all’interrogazione ripeteva la biografia di Leopardi a filastrocca, ma l’interrogazione era di matematica. Non piacerà, dicevo, ma resta che questa è l’estate che ci siamo costruiti in decenni di emissioni incontrollate. Con le sue nuove voci di costo, tra imprevisti, cancellazioni, evacuazioni, roghi.
Io stesso ho avuto un’esperienza quasi-traumatica questo agosto, con il fuoco, e ve la voglio raccontare. Mi trovavo in Albania, a Qeparo, in un alloggio con terrazzina vista mare e monte - uno solo, basso e smussato, dirimpettatio di quello su cui mi trovavo io. Monte che proprio alla fine di un placido pomeriggio ha iniziato a svapare colonne di fumo come un sedicenne annoiato. E noi tutti, guardandolo da bordo piscina, a chiederci (scocciati, tocca ammetterlo) se fosse il caso di preoccuparsi.
“Sarà l’età, vedete che crescendo si darà una regolata.”
Ma alle ore 19:00 una linea di fiamme rossicce si è accesa in risposta al tramonto.
Alle ore 20:00 le lingue di fuoco hanno preso vigore.
Alle ore 21:00 una muraglia incandescente ha incominciato lungo la cresta.
Alle ore 21:05 una strizza collettiva ci ha divorato.
Il proprietario di casa provava a rassicurarci, “that’s the farmers” diceva, sono i contadini, è tutto sotto controllo. “Don’t worry guys!” Ma noi guys eravamo ben oltre il worried. Qualcuno telefonava a casa, qualcun altro camminava avanti e indietro, molti stavano muti a fissare il rogo che impazziva. Poi, dall’ipnosi collettiva, si è alzato un urlo: “Dannazione, facciamo qualcosa!” al che ho subito aperto Spotify e messo Se bruciasse la città di Massimo Ranieri. Mi hanno guardato male. Ho cambiato canzone. È uscita Fuoco nel Fuoco di Eros Ramazzotti.
Per la prima volta ho temuto di finire come uno di quegli sventurati nei servizi in TV, tipo la giovane famiglia bloccata in aeroporto con il volo cancellato per le tempeste, il signore che alza le spalle sconsolato perché un’alluvione si è inghiottito la strada di casa sua, i turisti in ciabatte e canotta che stanno evacuando il villaggio turistico a Rodi. Mio dio, ho pensato, sta davvero per terminare le vacanze per causa di forza maggiore? E che cosa dirò ai giornalisti, io che la canotta manco ce l’ho? Allora ho preparato le valigie in fretta e settato tre sveglie per la notte, una ogni due ore. Avrei monitorato le fiamme e sarei scappato se la linea di fuoco si fosse avvicinata troppo.
Alla prima sveglia sono saltato giù dal letto e ho scrutato il monte. La sua corona infuocata, spettralmente silenziosa, era stabile lassù in cima. Sono tornato a dormire nervoso.
Alla seconda sveglia, il cielo era diverso. Piovigginava. Eppure il cerchio infernale era sceso fino a metà pendio. Ho sudato, imprecato, ricontrollato di avere pronte le valige e la sveglia impostata sul telefono. Ho poi avvicinato le chiavi dell’auto al comodino e, teso come una corda, mi sono rimesso a letto. Percepire, reagire, scappare, pensavo col cuore che mi faceva da colonna sonora. Percepire, reagire, scappare. Sarei stato pronto.
Alla terza sveglia, oh, non l’ho proprio sentita.
Ho imparato due cose da questa esperienza. La prima è che non sopravviverei mezza giornata in un mondo a +2°C. La seconda è che la crisi climatica sta aggiungendo tanti piccoli costi di servizio ai nostri sogni d’estate. Se non hai il giusto privilegio economico, ecco che il trittico giugno-luglio-agosto sarà sempre più un rischio. Troppo caldo per restare in città se la tua casa non ha l’aria condizionata, troppo oneroso per andare al mare se non ti puoi permettere un rientro d’emergenza. Certo, potresti sempre fare un “pernotta-mangia-visita-e-scappa", che tanto paga il/lo/la Presidente. O se sei una compagnia fossile, potresti sempre chiedere qualche altro triliarduccio ai Paesi del G20, che tanto paghiamo noi.
Ma se ti manca la faccia tosta e l’anima nera dell’Oil&Gas, la cara estate sarà sempre più cara, come un idraulico chiamato d’urgenza perché il tubo è esploso mentre non c’eri, appunto, o come un ladro che ti entra in casa e si porta via contanti, gioielli e i ghiaccini dal freezer. Fin quando prima o poi, rientrando anticipatamente da una qualche nuova meta inflazionata, bruciacchiat* e in canotta, troverai anche lei, la crisi climatica, ad attenderti con la parcella in mano. A letto con il tuo partner.
Chissà se almeno fa fattura.
Via con la rassegna di notizie lievemente riadattate.
📰 Breaking le news
Austria, abbonamento gratis sui mezzi a chi si fa un tatuaggio per il clima (SkyTG24). L’unico inconveniente sarà obliterarlo.
L’inquinamento atmosferico è più pericoloso del fumo e dell’alcol per la salute umana (The Map Report). Anche se, a differenza loro, non ti rende il ragazzino più figo della scuola.
Il calcestruzzo è più forte (e green) con i fondi del caffè (Green&Blue). Ok però io avevo chiesto un macchiato.
UE, ecco i nuovi obblighi per le aziende che importano merce inquinante (Adkronos). Tre le regole introdotte: “Mai in cortile tra le 13 e le 16, che c’è gente che riposa.”
Clima: perché è stato ritirato lo studio dei “negazionisti” italiani (LaSvolta). Pubblicato da Springer Nature nel 2022, la rivista si è resa conto della disonestà intellettuale del paper. Il primo sospetto? Mancavano tutte le h.
Energia, buone notizie dall’Europa: crolla l’uso dei combustibili fossili (Icona Clima). Ma su una platea di azionisti e banchieri, 62 feriti.
Sudata fredda
Ogni minuto, 13 milioni di dollari finiscono in sussidi fossili (LaSvolta). Non sarà il momento di rivalutare il ruolo sociale delle macchinette?
Questo era Ride verde chi ride ultimo!
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Insomma, ci vediamo presto!
Mattia
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