Mi hanno dato un palco
Ride verde chi ride ultimo, la rassegna di riflessioni, notizie e pensieri comici sulla crisi climatica e ambientale
Ciao!👋
🎤 Mercoledì sera ho portato un monologo su cosa significhi essere quello che parla di clima e ambiente sul palco del Fabrique di Milano. Questa settimana voglio condividerlo con voi (in una versione riadattata)!
📰 Come sempre, trovi Breaking le News in coda
Ciao.
Sono Mattia.
E sono 3 ore e 46 minuti che non rompo le palle a nessuno sulla crisi climatica.Se non contiamo quando poco fa ho fatto una testa così a una signora sull’abbassamento del Monte Bianco solo perché mi aveva chiesto di aiutarla a salire a bordo dell’autobus.
È che non è facile essere quello che parla di clima e ambiente. Le persone pensano io sia uno che attacca i predicozzi sulle grandi sfide del pianeta appena può, una sorta di Papa Francesco che ancora deambula. Inutile erigere barriere architettoniche, con me. A meno che non siano muretti alti più di 1 metro e cinquanta e allora lì sì che alzo le mani.
La gente mi vede come un petulante scassamaroni che non aspetta altro che sfoderare l’indice e vituperare le persone al ristorante: “A-ah! Che ti stai mangiando? È un hamburger quello? È un hamburger?! Metti giù quell’hamburger, tu brutta, brutta persona! Giù! Giù, uccidi il pianeta! Giù, cacca, giù!”
Per umanizzarmi agli occhi di amici e parenti, sono costretto a tenere sempre finti pezzi di carne di plastica in frigo, li ho rubati dalle cucine esposte all’IKEA, e quando vengono a trovarmi mi assicuro che li notino tutti. Non ne vado fiero, ovvio. Soprattutto perché ancora non ho imparato a cucinarli decentemente.No, non è facile essere quello che parla di clima e ambiente. Vengo accolto con lo stesso entusiasmo con cui si accolgono i testimoni di Geova la domenica mattina:
*DLÌN DLÒN*
“Oh, no...”
“Salve, conosce la crisi climatica?”
“No guardi non ho tempo.”
“Ma non vuole sapere il perché degli incendi, le alluvioni, le ondate di calore?”
“Davvero scusami eh, ma io poi non credo nemmeno che il clima stia cambiando.”
“Aspetti aspetti, dia almeno un’occhiata all’ultimo rapporto IPCC—”
*SBAM porta in faccia*Quando ho detto a mia nonna che per lavoro scrivo contenuti divulgativi per spiegare la crisi ecologica, si è messa a piangere disperata. Dice che aveva visto in TV quella ragazza che aveva confessato al ministro Pichetto Fratin di sentire troppa paura per fare figli. “E se tutte le ragazze che frequentate non vogliono figli, non avrò mai bisnipotini?” Al che mio cugino è piombato di corsa dall’altra stanza: “Ma tutte tutte tutte garantito 100%? Quand’è la prossima marcia per il clima?”
Lo ripeto, non è facile parlare di crisi climatica oggi. Sono discorsi che fanno paura, e le persone ormai vogliono avere paura solo quando ascoltano i podcast di cronaca nera italiana. Sono discorsi che ci fanno sbattere la testa contro le nostre mancanze: io so che guidare per andare a lavoro ha un impatto negativo, mangiare carne, comprare l’ennesima t-shirt, ma visto che lo faccio comunque mi sento in colpa. E allora la proietto su chi mi fa vedere gli impatti negativi e me la prendo; oppure rifiuto di crederci, e allora nego il problema.
E fidatevi: cercare di discutere razionalmente con un negazionista, soprattutto sui social, è letteralmente come voler deviare il flusso d’acqua di un rubinetto che scorre prendendolo a schicchere. Puoi starci tutta la notte, ma finisce solo che ti bagni.Perché allora io e chi fa vagamente il mio mestiere ci carichiamo sulle spalle l’onere di parlare di cose che la gente trova così irritanti, così spaventose, così pesanti? Oltre a quella punta di masochismo che rende la nostra vita un po’ più spicy? La banale verità è che non possiamo farne a meno. La crisi climatica tocca tutto e tutti, come quelle persone che la prima volta che le conosci subito ti salutano con un abbraccio, un bacio, una stretta di zebedei con fischio e tu non hai nemmeno capito come si chiamano. La crisi climatica tocca la pace, i lavori, le relazioni, le assicurazioni, il sonno, l’autunno, il caffè, il cioccolato, la birra, perfino lo sport. La crisi climatica tocca tutto e tutti. E raramente si lava le mani.
E noi che ne parliamo, lo sappiamo e lo facciamo per questo. Perché se non parliamo noi, se non aiutiamo gli altri a capire cosa succede, le persone sentiranno solo la campana di chi ha tutti gli interessi a raccontare che va tutto bene, che non sta succedendo nulla, che è colpa di altri o che è ormai troppo tardi per fare qualcosa. Per questo dobbiamo parlarne e parlarne come si deve, con i giusti toni, con i linguaggi adeguati, leggeri, onesti, positivi. Senza colpevolizzare ma dando strumenti. Poi certo, quando nessuno guarda ci sta sputare nel bicchiere del negazionista di turno regalandogli un bell’assaggio di innalzamento del livello del mare.
Chi fa il mio mestiere accetta di essere un Papa Francesco, perché sa che più la questione viene capita, più è facile accettarla, ascoltarla, discuterla. Più diventa normale. Come parlare di calcio al bar a lunedì mattina. Con meno rutti, possibilmente. E meno bestemmie. Anche se su questo attendo il feedback di Bergoglio.
Ecco, è andata più o meno così 🥵
Mi piacerebbe estendere, ampliare e replicare l’idea di monologhi live. Ecco un piccolo sondaggio per sapere cosa ne pensate (non siate timide e timidi!):
E se avete suggerimenti, scrivetemi o commentate!
Via con la rassegna di notizie lievemente riadattate.
📰 Breaking le news
La percezione del rischio climatico dipende da dove vivi (La Svolta). Se non te ne sei ancora accorto, è perché vivi sulla Luna.
È possibile allevare una mucca a basse emissioni? (BBC). Basta abituarla fin da subito a poca TV e tanta bicicletta.
Gianluca Grimalda, lo scienziato ribelle che rischia il lavoro per non prendere l'aereo (Green&Blue). Sostituirà Mr.T nel reboot italiano dell’A-Team.
Inquinamento, anticiclone intrappola lo smog in Pianura Padana (Icona Clima). Poi gli intima: “Vieni fuori con le mani davanti a naso e bocca o saremo costretti a fare irruzione.”
Microplastiche trovate nelle nuvole dallo studio dei ricercatori giapponesi (Ohga). Scoperta resa possibile solo grazie alla millenaria esperienza nel prendere chicchi di riso con le bacchette.
Granchio crocifisso, nuova specie aliena avvistata nel mar Adriatico (SkyTG24). Secondo le prime testimonianze di chi lo ha pescato, va in giro a dire di essere il figlio di Poseidone.
Sudata fredda:
La Laudate Deum è una carezza del papa agli attivisti del clima (Domani | anche su Il Post). “Sulla guancia” si affrettano a specificare dal Vaticano.
Questo era Ride verde chi ride ultimo!
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Insomma, ci vediamo presto!
Mattia