Punti di vista
Ride verde chi ride ultimo - Selfie sull'Etna, miliardari muti, Lucio Corsi e la natura
Sapevi che i cinesi hanno un disperato problema con la patata?
E no, non è la trama di Mulan detta in poche parole.
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📰 BREAKING le NEWS🌍
1. Foto da fine del mondo, sull’Etna
Ormai va così: dopo il brutto affare di Roccaraso, in montagna i turisti sono meno tollerati perfino della lava che divora alberi su alberi al suo passaggio. Non aiuta che un’orda di umani-da-social abbia occupato per giorni l’Etna col solo intento di Insta-documentare il suo risveglio, di tiktokizzare la sua bava incandescente, e magnifica ed epica, che un po’ mi ha ricordato lo spettacolo che trovo tra l’angolo della bocca e il cuscino quando mi sveglio, ogni mattina. Anche io, se trovassi un nugolo di sbadati personaggi intenzionati a farsi selfie con me, su di me, attorno a me, bestemmierei come Efesto, il dio del fuoco e delle fucine, che usa ancora Facebook e le Stories non le capisce molto. Calca, disattenzione, parcheggio selvaggio hanno spinto la Protezione civile siciliana a diramare un comunicato stampa sul folle rischio che comporta ostacolare così la circolazione ai mezzi di soccorso durante un’eruzione. “A che punto si passa dall’overtourism all’autolesionismo?” si è chiesta Rivista Studio. “Non lo so, ma ti prego parcheggiami sui piedi OHHHHH sìììììììììììì!!” hanno risposto dal vulcano.
Ma cosa ci aspettiamo, in quest’epoca vetrina, se non la bramosia di mettere in mostra l’estremo ambientale? O meglio, di metterci in mostra nell’estremo, di dire io ci sono, guardatemi, ci sono anche io nell’apocalisse! Un entusiasmo che non si vedeva dai tempi di Giovanni evangelista. E che a me, onesto, sembra pure normale. Come quando l’autunno scorso tutti quei content creator (anche italiani) erano volati in Florida in tempo per Helene e Milton, per potere vivere l’occhio del ciclone (uragano, meglio) sotto gli occhi divertiti delle proprie community. O come quando a inizio gennaio c’era chi girava balletti per TikTok e video tutorial mentre Los Angeles bruciava. Scattarsi selfie con le fiamme sullo sfondo è l’imperativo di oggi. Con l’ironia, poi, che quelle verranno pure mosse.
Questione di punti di vista, ormai: disastro tuo, content mio. Vogliamo avere una finestra sulla fine in cui inquadrarci, anche se questo dovesse significare darle un aiutino. Come quel tizio che è andato a vedere le nuove Ferrari col suo cappello da cowboy, una maglia rossa abbinata alla scala e alle tenaglie che ha usato per abbattere alcuni alberelli vicino alla recinzione. Voleva vedere meglio o farsi vedere dai social e dalla collettiva fotocamera che immancabilmente lo avrebbe ripreso? Scatti su di lui immancabili, come immancabili scatteranno le sanzioni. Anche perché, dice la polizia, gli alberi avevano acquistato regolare biglietto.
2. Chi resta, contro Trump?
Donald Trump ha la capacità di rendere possibile l’impensabile. Avreste mai pensato che la Guerra Fredda fosse meglio di una Pace Bollente, per esempio?
Questa settimana, ha continuato a minacciare amici e nemici, a licenziare migliaia di lavoratori pubblici al servizio della sicurezza dei cittadini, a dare via libera (prioritaria) a più di 600 progetti fossili, a ritirare scienziati dalla cooperazione internazionale sul clima, a infilare in mano all’uomo più ricco del mondo un controllo sui dati sensibili dei cittadini che perfino il Grande Fratello orwelliano in confronto è solo un cugino di terzo grado, e ha finito perfino per dichiararsi re sull’account ufficiale della Casa Bianca. Re! Re negli USA, nella più orgogliosa delle democrazie, nella land of the free! E free tipo liberi, eh, no tipo gratis… Però nessuno dice nulla. Nemmeno coloro che potrebbero dire qualcosa ed essere ascoltati, cioè i capitani di industria, sembrano intenzionati a sollevare un sopracciglio, schiarirsi la gola, chiedere il time-out. Nemmeno quegli stessi miliardari che fino a sei mesi fa si presentavano al mondo come filantropici paladini del nuovo millennio, capitani della responsabilità sociale, leader della riduzione della carbon footprint. Bezos, Gates e compari, muti. Sua Aranciosità ordina:
“Rimangiatevi i programmi di inclusione e diversità!” e loro mangiano.
“Rimangiatevi i piani net-zero e gli impegni sul clima!” e loro mangiano.
“Rimangiatevi le celebrazioni del Black History Month e i messaggi di avvertenze di contenuti razzisti!” e loro mangiano.
“Rimangiatevi l’appoggio agli interventi umanitari e alla sanità mondiale!” e loro mangiano.
A parte Zuckerberg che chiede: “Ma non è che contiene glutine?” e poi però lo mangia lo stesso. Tanto ha letto sul Facebook di Robert F. Kennedy Jr. che la celiachia è un’invenzione dell’ideologia woke liberale.
Da Google a Meta, da Amazon a Microsoft, tutte le realtà che negli ultimi anni ci avevano incoraggiato a dare voce ad una sensibilità sulle questioni sociali e ambientali mai vista prima, ora non parlano. Perché? Perché la deregolamentazione, perché il capitalismo. Perché mentre, noi altri, Trump ci distrae con sparate sempre più grosse, tipo che una volta ha pescato un pesce grosso come il Titanic ma essendo un transatlantico l’ha rigettato in mare, alle aziende amiche fa il favore di rimuovere regole, norme, limiti, e permette loro di farsi tanti, tanti soldi. E le altre, pur di restare libere di fare quello che vogliono, ossia più soldi in un mondo in cui li possiedono già quasi tutti, si stanno mostrando disposte a rinnegare ogni valore sbandierato con esose campagne di marketing, ogni posizionamento morale della propria identità pubblica costruita a suon di dichiarazioni roboanti e spot natalizi e titanici (“vi giuro, sarà stato grosso così!”) sforzi di PR. Perché non è che con l’etica che si fanno i bigliettoni, quando l’etica non tira. E poco importa se ora si fa la figura degli infami, delle bandieruole, di chi indossa cappellini con sopra sigle tipo MAGA, MEGA, MOGA, MUGA — MINCHIA, anche, purché convenga. Perché tanto, oggi chi ci fa caso? E domani, chi ci pensa più?
Eh sì, e poi?
Nel 2024, la Cina ha messo tanti soldi in energia pulita quasi quanto il mondo in combustibili fossili (QualeEnergia). I biscotti della fortuna dicono: “Chi è che inquina, adesso, pezzi di melda?”
M’illumino di meno 2025: quest’anno l’edizione è durata ben 5 giorni (Icona Clima). O forse sei tu che non hai pagato la bolletta.
SUDATA FREDDA:
L’Isola Amsterdam sta bruciando, assieme a una biodiversità unica (Lifegate). I pochi animali che si salvano, hanno sospettosamente gli occhi rossi.
🖼️ Un museo di tecnofossili
La cara lettrice Anna (🙏) in risposta all’approfondimento sui tecnofossili di settimana scorsa, ci segnala il Museo della Tecnologia dell’Antropocene. Sembra estremamente interessante e offre sconti sul biglietto d’entrata a studenti, giornalisti e over 65 milioni di anni.
🎲 Sosteniquiz!
La domanda della scorsa puntata era: “Perché otto castori sono valsi 1,2 milioni € al governo Ceco?”
Risposta giusta: Hanno costruito una diga (in nero)
Che i castori facessero le dighe, lo sapevamo. Ma che lavorassero nel totale disprezzo della burocrazia? Twist interessante. È successo in Repubblica Ceca, dove un team di otto castori ha realizzato un progetto di ripristino naturale che gli umani cercavano di realizzare da 2018, ma che era rimasto impigliato in una faida tra agenzie governative. Lo ha raccontato Leonardo Mazzeo su Bestiale proprio qualche giorno fa!
👏 Il 78% di voi ha indovinato!
💭 Nella prossima puntata una nuova domanda, non mancate!
🍿 Un pop di clima qua?
Ammetto che io ancora non mi sono luciocorsizzato, ma ho trovato interessante questa intervista del 2021 in cui la rivelazione dell’ultimo Sanremo parla di un profondo legame con l’ambiente, soprattutto con la riserva naturale Diaccia Botrona, una delle più estese zone umide italiane e scrigno di biodiversità. Pare che è lì che lui e Topo Gigio si siano conosciuti. Per altro, io Lucio l’ho beccato martedì in un bar vicino casa. Saranno state le 15:10. Lui, come se non fosse l’artista più adorato del momento, beveva il suo caffè tranquillo. “Che scena buffa” ho pensato. Prima di notare che Gigio, al suo fianco, stava già al secondo Negroni.
Qualche mese fa, in un altro bar di Milano, avevo incontrato Joan Thiele. Il fatto che sia una delle artiste che hanno aderito alla campagna di Worldrise basta per vantarsi di questa cosa? Ditemelo voi.
👉E tu hai film, serie TV, romanzi, canzoni, artisti che fanno riferimenti gustosi a clima e ambiente? Segnalameli e li proporrò nella prossima puntata!
Ciao, io sono Mattia Iannantuoni e questa è la fine di Ride verde chi ride ultimo, la rassegna di riflessioni, notizie e pensieri comici sulla crisi climatica e ambientale.
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Castori ultimo argine (o ultima diga) al capitalismo? Chissà 🦫